La premessa

La mia vita mi piace, ma ho spesso ritmi considerati assurdi. 

Mi capita sovente di pranzare camminando mentre corro in stazione, o sul treno nel tragitto da un ufficio all'altro. Raramente sono così brava da prepararmi qualcosa la sera prima e così arraffo la prima cosa che mi fa voglia: una pizza al taglio lungo il percorso, un panino con la mortadella sul binario, un mega gelato quando l'aria si fa più calda...

Da un po' di tempo accarezzo l'idea di provare un sostituto del pranzo perché mi faciliti la vita in queste situazioni e mi aiuti a non mangiare più "schifezze" del dovuto. 

La mia prima necessità quindi è trovare un qualcosa di comodo, trasportabile, possibilmente buono che mi fermi dall'ingozzarmi, se poi questo qualcosa mi aiutasse anche a perdere un po' di peso, certo non mi lamenterei!

Sono però anche combattuta: se da una parte la trovo una buona soluzione, dall'altra sono diffidente.

Mia madre per un periodo ha provato a utilizzare i prodotti di Gianluca Mek, legati alla dieta tisanoreica. 

Da sempre conosco Herbalife, la spilletta "chiedimi come" mi è sempre rimasta impressa e la trovo geniale! 

Verso entrambi nutro alcune perplessità. Il primo dubbio riguarda la composizione di questi integratori. Non ho le competenze per valutarne le composizioni, in rete ho letto di tutto e il contrario di tutto. Ognuno di questi ha detrattori e sostenitori. Per qualcuno sono addirittura la soluzione a tutti i mali, per altri più pericolosi del cianuro. Immagino che la verità stia nel mezzo. La seconda remora è il costo piuttosto elevato: per cominciare ci vogliono circa 150/200 € e bisogna quindi essere convinti e non mollare al primo intoppo...

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